27 giugno 2011

strumenti: i pennelli

Inauguro questa piccola serie di post sugli "strumenti del mestiere"; visto che mi trovo spesso a citare strani nomi giapponesi e a dare per scontate un po' di cose, ho pensato che potrebbe essere utile e interessante specificare cosa rende diversa la mokuhanga dalla xilografia occidentale, partendo dalle basi stesse.

Avrei voluto cominciare dalla carta avendo promesso di parlarne qualche post fa, ma non sono ancora soddisfatta di quanto ho scritto fin'ora.


Iniziamo quindi dai pennelli che sono di diverse misure e hanno diversi utilizzi, dall'inumidire la carta alla stampa vera e propria.

Il primo della lista è il Mizu Bake, il pennello dell'acqua:


In genere viene fatto con pelame di capra, nella foto non si vede molto bene ma questo pennello è davvero molto spesso, circa un dito e mezzo di spessore e riesce ad assorbire moltissima acqua.
Viene utilizzato per inumidire dei fogli di carta leggerissima (molto sottile tipo carta da giornale) tra cui si infileranno i fogli di carta per stampare, di modo che raggiungano il giusto grado di umidità e non siano troppo bagnati.

Durante le dimostrazioni di Kyoto l'ho anche visto usare per bagnare i blocchi di legno prima di inchiostrarli, ma per questa operazione preferisco utilizzare uno spruzzino, così riesco a dosare meglio le quantità di acqua.
Uno di questi pennelli basta e avanza, e se trattato con cura dovrebbe durare mooolto a lungo           (speriamo : ))

Assolutamente indispensabili per la stampa sono i Maru Bake:


Pennelli che assomigliano molto a piccole spazzole da scarpe, in genere fatti in pelo di cavallo o cervo.
Questi sono davvero insostituibili e servono a spandere l'inchiostro sul blocco di legno. Come forse ho già accennato nella xilografia giapponese si utilizzano esclusivamente inchiostri a base d'acqua, come l'acquerello o la tempera (in verità tradizionalmente si utilizzano direttamente i pigmenti in polvere finissima miscelati con acqua e colla nikawa); e a differenza della xilografia tradizionale non si utilizza il rullo per spargere l'inchiostro, ma appunto un pennello.
Il blocco viene ricoperto di colore e questo viene "spalmato" (con l'aggiunta di una pasta collosa speciale fatta col riso che si chiama nori) con i pennelli; nella foto si vedono bene anche le piccole gocce di pasta nori trasparente che si aggiungono all'inchiostro:



In genere durante la fase di stampa è bene utilizzare un pennello per colore.
I Marubake sono di diverse misure, il mio nella foto è tra i più piccoli che ci sono, altrimenti ancora più piccoli per i particolari con sono gli Hanga Bake che potete vedere in due misure diverse qui sotto:


Questi pennelli hanno la particolarità di avere le setole con le punte spezzate (questo si ottiene strofinando i pennelli su pelli di squalo), questo serve a distribuire meglio il colore sul blocco senza che ci siano delle striature che un pennello normale lascerebbe.

Ultimi sono i pennelli Hakobi, che però io non possiedo perchè gli unici facilmente sostituibili (se volete vedere una foto cliccate sul link del nome) e che servono per trasferire l'inchiostro sul blocco. Si utilizzano questi altrimenti i marukabe si impregnerebbero troppo di pigmento e dovrebbero essere ripuliti spesso. Al loro posto si possono usare dei pennelli qualsiasi di setolaccia.

Alla prossima puntata!

Nessun commento:

Posta un commento