28 ottobre 2011

... e prove di stampa

L'avevo detto che non sarebbe stato proprio semplice stampare questa, per via dell'effetto che volevo ottenere sullo sfondo.
Avevo anche preparato due blocchi diversi solo per lo sfondo da sovrapporre, ma poi provando e riprovando mi sono detta che se era già poco ortodosso l'intaglio poteva ancora meglio esserlo la stampa e ho fatto questa cosa qui:


e sfruttando il fatto che nella xilografia giapponese i blocchi si inchiostrano con i pennelli (l'ho forse già detto? : )) ho fatto direttamente che "dipingere" il blocco.


Il risultato non è ancora esattamente quello che avevo in testa, ma ci sto piano piano arrivando (se non finisco prima tutte le mie scorte di carta a furia di fare prove : ))

E ora buona festa a tutti!
E per quelli di voi che capiscono l'inglese, vi lascio con un sorriso (chiedo venia ma in italiano proprio non l'ho trovata!!)

fonte: http://www.gocomics.com/peanuts

26 ottobre 2011

prove di registro


Della serie "come complicarsi la vita rendendo difficili le cose più semplici", vi prensentiamo questa stampa.
Era da un po' che avevo in mente questo disegnino, scarabocchiato come al solito sulla mia moleskine. Unico problema, il formato: sì, perché la grandezza del blocco é 30x10 cm (capisco che nel particolare non si possa vedere), e io un blocco di Shina così grande per fare il keyblock non ce l'ho (lo so che possa non sembrare enorme, ma andatevi a vedere i prezzi online su McClain e poi capite perché continuo a fare cose relativamente piccoline per ora...) e il pensare di fare delle linee così sottili con il relativamente economico legno di Intaglio (che solitamente uso per gli sfondi) non mi sembrava per niente realistico.

Quindi come fare? rinunciare? Ovvio che no, per cui ho fatto una cosa veramente poco ortodossa: ho pensato di intagliare solo il keyblock sul blocco piccolino di Shina e i fondi su altro legno.


E per vedere se la cosa fosse fattibile, mi sono limitata a due blocchi (va beh, quello del rosso già che c'ero ho fatto che intagliarlo, dal momento che ci è voluto così poco : )).
Una volta intagliati, per la stampa ci andavano due kentoban diversi, infatti, anche se forse non salta all'occhio nella foto, lo Shina è spesso 9 mm mentre l'altro appena 4mm; però (secondo problema) solitamente io uso il kentoban con i riferimenti a destra e qui ovviamente la cosa non si poteva fare. Per cui ho rimisurato e rifatto i kento nel retro dei mie vecchi kentoban.


Poi un po' maldestramente (che mi manca l'abitudine e c'è un motivo se di solito il kento lo uso a destra : )) ho fatto la prima prova di stampa e, devo dirlo, sono proprio contenta! Se questa stampa avrà dei problemi non sarà colpa del registro - e vi anticipo che un po' di problemi in fase di stampa me li aspetto perchè vorrei creare un effetto nebbia con diverse sovrapposizioni di colore e ancora non sono proprio sicura di come fare.

E poi diciamocelo sono sempre più contenta dei miei keyblock, le linee diventano man mano più sottili e al contempo faccio sempre meno fatica ad intagliare, per una volta un bel po' di soddisfazione non me la toglie nessuno!


E adesso al lavoro che mi tocca intagliare gli altri blocchi!

21 ottobre 2011

per ultima (ma non ultima?)



Per la serie cose resuscitate dai meandri della scrivania c'era ovviamente anche questa, decisamente la stampa con il periodo di incubazione più lungo mai visto, ne avevo già anticipato qualcosa qui qui e qui... ma poi stampa e ristampa non riuscivo proprio a finirla. E qui sì che c'era un bel problema colori perché con tutte le combinazioni colori pavimento provate non una funzionava come volevo..
Alla fin fine la scelta più sensata è stata cambiare il colore del kimono e da qui la scelta di utilizzare colori primari e complementari è stata quasi automatica, del resto Andrew nel suo commento al primo post me l'aveva detto di fare il pavimento rosso : )) (anche se nella foto vira decisamente di più sull'arancio devo ammettere)

Alla fine ho anche intagliato un blocco in più per i sandali e per lo sfondo tombino che non avevo previsto all'inizio per un totale di 6 blocchi.

Il tombino arriva dritto dritto dall'Ueno Park di Tokyo, il Giappone è ancora l'unico posto in cui sono stata dove un'occhiatina per terra bisogna sempre darla che si potrebbe rimanere colpiti da un'opera d'arte di ghisa. Del resto non sono la prima a scoprirlo e ne hanno fatto pure un libro!

A proposito del titolo del post, questa è l'ultima in ordine di arrivo della serie hanami, serie che avrebbe dovuto prevedere 5 stampe, ma per ora la quinta è ancora in cantiere e visto che al momento ho in mentre altre due cose compeltamente scollegate da questo per ora accantonerò un po' questa serie... almeno per un po'.

19 ottobre 2011

qualcosa di vecchio e qualcosa di nuovo




Non so se qualcuno si ricordava ancora di questa qui o magari si domandava dove fosse finita. Diciamo che era rimasta accantonata in un meandro della mia mente e della mia scrivania, e domenica mentre cercavo di fare un po' di pulizia in quest'ultima è saltata fuori.
E visto che era decisamente rimasta in sospeso per troppo ho provato ad analizzare cosa era che non andasse nella vecchia stampa, ed ecco c'era qualcosa che proprio non mi piaceva nell'immagine, all'inizio pensavo fosse una cosa legata all'equilibrio dei colori, ma rivedendola dopo tanto tempo la cosa che mi è saltata all'occhio subito è stata l'espressione della fanciulla che no proprio non andava. Allora ho ridisegnato il profilo, ho fatto sul disegno le modifiche necessarie e con un hangito ben affilato ho smussato un po' qua e là, praticamente le ho fatto il lifting : ) Il risultato ora di avvicina di più all'espressione che volevo rendere e così mi piace decisamente.

Qui sotto a destra l'originale che non mi piaceva, al centro le modifiche fatte su una prova di stampa con della tempera bianca, e a sinistra la prova di stampa del blocco finale.


Come per le altre due stampe di questa serie ho cercato di ottenere questo effetto di stampa meno coprente del solito con questo effetto "semi di sesamo", anche se tornare a stampare con la tempera dopo aver usato ultimamente solo l'acquerello è stato un po' strano, preferisco decisamente l'ultimo!

La cosa nuova per chi se lo stesse chiedendo è che da oggi il mio blog ha anche una versione in inglese. La verità è che ci penso da un bel po', ma non mi sentivo proprio proprio pronta a fare questo passo, ma alle fine mi sono buttata e certo se aspetto che il mio inglese scritto migliori da solo di notte mentre dormo posso aspettare proprio a lungo!! Per i miei english readers, siate pazienti e perdonate le mie castronate, speriamo che con il tempo l'inglese migliori insieme alle mie stampe!

17 ottobre 2011

per cominciare (o di quel che serve per)

Di recente mi sono trovata a dover fare per un'amica una lista sui materiali, ridotti al minimo minimo, necessari per cominciare a sperimentare con la mokuhanga, mi sembrava carino e interessante condividere la cosa con voi e dare qualche suggerimento a chi fosse interessato.
Premesso che un piccolo investimento va fatto (almeno per la carta e per il baren per cui non ho ancora trovato nessun possibile sostituto) sul resto degli strumenti si può risparmiare parecchio, e in alcuni casi con un po' di ingegno si possono trovare comode alternative disponibili sul mercato italiano.
Seconda premessa, fin'ora io purtroppo non sono riuscita a trovare nessuna di queste cose in Italia (a parte appunto le alternative di cui parlerò tra poco) per questo i negozi che consiglierò sono tutti stranieri e online. Se qualcuno fosse a conoscenza di negozi, online e non (preferibilmente in provincia di Torino grazie : )) è assolutamente pregato di segnalarli, anche perché al contrario di ciò che alcuni malfidati potrebbero pensare non prendo tangenti da Intaglio o McClains e anch'io ci terrei a risparmiare un po' sui miei acquisti di legno e carta.

Allora cominciamo:

Baren: sebbene gli stampatori duri e puri sostengano ce ne vadano di diversi a seconda della "durezza" e forza nella stampa, per cominciare ne basta decisamente uno. Ma per favore evitate quelli davvero super economici (su Intaglio ne trovate uno che costa davvero pochi euro ma quella specie di dischetto di plastica, con cui tra l'altro ho cominciato a stampare io, non dovrebbe essere autorizzato a portare il nome di baren). Con un "piccolo" investimento di una trentina di euro potete acquistare il baren ideato dall'artista Akira Kurosaki, fatto in PVC con comodi dischi sostituibili quando sono troppo usurati. Disponibile sia su Intaglio che McClain.
Tra l'altro se poi decidete che la xilo giapponese dopotutto non fa per voi il baren lo potete utilizzare anche per la xilo tradizionale o per la linocut!


Coltelli: sebbene per esperienza personale abbia potuto constatare che dei buoni coltelli giapponesi ti cambiano la vita, questi sono anche ben ben cari. Per cui prima di spendere soldi per poi magari cambiare tecnica dopo una settimana vale la pena cominciare con l'economico kit che tra l'altro viene spesso usato in tutti corsi e di cui avevo già parlato alla fine di questo post qui. Questo lo trovate su Intaglio (non c'è in catalogo ma potete ordinarlo chiedendo dell' inexpensive tool kit) per neanche una quindicina di euro. Unico problemino, per i mancini l'hangito ha una lama particolare per cui in questo caso tocca acquistarlo apposta (calcolate ahimè almeno una trentina di euro e specificate che lo volete per lefthanded). Altra soluzione se avete già delle sgorbie per xilo tradizionale o sapete dove acquistarle a poco prezzo è di comprare solo l'hangito (che quello non ha equivalente negli attrezzi tradizionali) oppure provare con gli strumenti che avete e se proprio vi piace fare l'acquisto in seguito.





Carta: anche qui come per il baren trovare un'equivalente tra le carte tradizionali è difficile. Quelle da incisione tradizionale sono troppo spesse e risulta molto difficile ottenere buoni risultati. Quelle più sottili non resistono facilmente all'umidità e alla pressione del baren. Per cominciare va benissimo l'Hosho Pad di cui ho già parlato, per una quindicina di euro avrete un bel blocchetto che vi durerà un bel po' (io continuo a usarlo e mi trovo abbastanza bene)


Pennelli per inchiostrare: quelli della foto sono quelli abbastanza economici di Intaglio nelle 3 misure disponibili, mentre su McClains ne trovate di molto più belli e ovviamente più cari. Ma buone notizie, i pennelli si possono sostituire abbastanza decentemente utilizzando dei normalissimi pennelli per stencil oppure ancora meglio tagliando secondo grandezze necessarie delle spazzole da scarpe (possibilmente non usate : )) meglio se in pelo di cavallo.


Pennello per bagnare la carta: di questo ne basta uno ma non saprei davvero con cosa sostituirlo, del  resto lasciamo perdere i bellissimi e carissimi originali giapponesi e accontentiamoci di questo che costa una decina di euro.


Pietra per affilare: non c'è scampo, dopo un po' che utilizzate i vostri strumenti dovrete rassegnarvi e affilarli. Se proprio volete spendere un po' di soldini potete acquistare una wetstone giapponese per 25 euro grossomodo, altrimenti perché non usare della buona e vecchia carta vetro? in varie granature fino alla più fine che possiate trovare, utilizzatela con qualche goccia di acqua come usereste la pietra giapponese e il trucco è fatto, e se subito non riuscite a riportare le vostre lame allo splendore di quando le avete comprate rassegnatevi, ci va un po' di pratica : )

Colla Nori: questa specie di pasta trasparente va dosata con il colore sul blocco e sparsa con i pennelli sullo stesso. Aiuta la carta a rimanere "incollata" sul blocco mentre si stampa con il baren (e sì fregate fin che volete ma nessun problema la carta non si muove) oltre che a fissare il colore sulla carta. Si può sostituire con colla da parati (non è proprio la stessa cosa ma come già detto, per cominciare...) oppure potete provare a farvela da voi seguendo la ricettina dell'artista stampatrice Laura Boswell. Io è da un po' che voglio provare ma l'idea che la pasta non si conservi a lungo fin'ora mi ha un po' dissuaso e per ora continuo a usare la mia Nori Paste originale.


Legno: quasi me lo dimentivavo! Per cominciare provate ad usare del normalissimo compensato (spessore meglio almeno 5 mm altrimenti si imbarca troppo); considerate che non potrete fare intagli spericolati all'inizio e che le venature del legno si vedranno parecchio, per attenuarle un po' potete passare delle carta vetro finissima nella stessa direzione delle venature del legno (passandola contro le venature queste si noteranno ancora di più!).

Ecco adesso avete tutto il materiale e non vi resta che cominciare con la vostra prima stampa! Magari provate con qualcosa di monocromo e con due massimo tre blocchi e poi ditemi se non vi siete innamorati.

Per gli acquisti, a lato nei link trovate sia Intaglio Prinmakers che McClains. Come potete vedere da voi il catalogo di McClains rispetto a Intaglio ha prezzi decisamente più accessibili, ma considerate sia il trasporto che è leggermente più caro (America contro Inghilterra) che soprattutto i dazi doganali (in genere intorno al 20% sul totale dell'ordine) che vi toccherà pagare al corriere al ritiro della merce. Io a parte dei bellissimi pennelli che ho trovato solo su McClains e il legno Shina 9 mm, per il resto compro sempre da Intaglio.

Oppure come dice Paul, la cosa migliore è conoscere qualcuno che abita o si reca spesso in Giappone e allora il problema è risolto : )

14 ottobre 2011

esercizi di stile


Una delle numerose volte che nella mia vita ho provato a usare gli acquerelli, vista la mia totale inettitudine, qualcuno mi suggerì di copiare degli acquerelli già fatti di artisti che mi piacevano. La cosa si rivelò molto utile, in effetti copiare qualcosa di già risolto concentrandosi esclusivamente sulla tecnica è decisamente più facile, e anche se l'acquerello continua a rimanere una tecnica per me assolutamente ostica ed è stata definitivamente accantonata (anche se ogni tanto ritiro fuori dal cassetto la mia scatolina di pastigliette e la guardo con rimpianto) mi è rimasta questa idea degli "esercizi di stile" per imparare e fare pratica.

Detto questo, questa stampa vuole anche essere un omaggio a Hokusai, perché ancora prima di sapere cosa fosse esattamente la mokuhanga, e quanto fosse difficile e complicato tutto il processo (anche se arrivando la cosa dal Giappone avrei anche potuto intuirlo, visto che lì le cose semplici non sono molto comuni : )) ero già perdutamente innamorata di lui. Complice la famosa "trita e ritrita" onda ma soprattutto una bellissima mostra sugli Ukiyo-e tenutasi a Palazzo Reale a Milano nel 2004. In realtà forse ora apprezzo ancora di più Hiroshige, ma si sa che per il primo amore rimane sempre un affetto particolare, e la meravigliosa semplicità di questa stampa poi mi ha subito conquistata... da qui la scelta è stata ovvia. Anche perché non ero proprio in grado di cominciare da cose più complicate e anche questa come dicevo nello scorso post, mi ha fatto un po' sudare.


Dopo la prima prova ho realizzato che le linee del keyblock erano decisamente troppo spesse per cui ho dovuto rifinire tutto.
Per la stampa del Keyblock ho poi deciso di utilizzare invece dell'inchiostro sumi acquistato recentemente, una qualità diversa, da calligrafia, che avevo acquistato nel mio primo viaggio in Giappone. Come potete vedere il nero è molto più delicato e meno coprente e mi sembrava molto più adatto a questa stampa.

inchiostro sumi per calligrafia dopo essere stato "macinato" e sciolto con poca acqua


confronto tra sumi per calligrafia e sumi economico per mokuhanga

Sono abbastanza soddisfatta del risultato, e anche se essendo appunto un esercizio non sarà mai una cosa completamente mia, mi sono molto divertita. Eliminando tutto il processo creativo e sforzandomi solo di rifare qualcosa di già esistente mi sono concentrata esclusivamente sul "fare", ed è stato molto interessante. Essendo ancora abbastanza acerba con la mokuhanga ho trovato estremamente utile invece di sperimentare cose nuove che avevo nella testa avere già il risultato davanti e sforzarmi di farlo il più possibile somigliante. Non so se la cosa ha molto sento detta così, ma insomma è un esperimento che mi è piaciuto e che potrei sempre rifare : )

Vi lascio con qualche foto delle varie fasi di stampa (queste sono della seconda prova colore poi ho fatto ancora delle piccolissime modifiche):





Chi fosse curioso di vedere l'originale lo può trovare qui, tra le altre "Lezioni di disegno attraverso la scomposizione geometrica", un opera meravigliosa consultabile online.

12 ottobre 2011

un po' di trucioli


Oggi ho intagliato, sta sera metto a inumidire la carta così domani un po' di rifiniture ai blocchi e poi prove di stampa. Quattro blocchi e quattro colori, non dovrebbe essere nulla di troppo complicato da stampare anche se l'intaglio mi ha un po' fatto sudare oggi! Ho finalmente utilizzato il legno ordinato un sacco di tempo da su McClain, lo Shina da 9 mm ed è un piacere da intagliare.

Vi lascio due piccoli particolari, giusto per stuzzicare un po' la curiosità (entrambi da rifinire ma per oggi decisamente basta : )) ...



... e la mia gatta che oggi è stata più partecipe del solito (complice la lampada calda)
: ))


11 ottobre 2011

... a casa



E dopo tanto gironzolare sono di nuovo a casa! Sono stati bei giorni in giro per le coste Scozzesi, e sì la Scozia è davvero un paese magico e meraviglioso, ma ancora più entusiasmanti forse sono stati i due giorni di corso con Paul.
E' stato bello rivedersi e ritrovarsi, è stato sempre interessante rivedere i processi e riascoltare le sue spiegazioni, anche perché sapendo già molte cose rispetto al mio primo corso ho potuto cogliere particolari e sfumature che prima mi erano completamente sfuggiti. 

Senza contare tutti i piccoli consigli su dove acquistare il materiale (a questo punto la carta, il problema rimane sempre la carta : )) soprattutto direttamente dal Giappone. Su questo lato mi sono molto consolata, perché Paul ha ammesso che anche lui dopo ben 10 anni di mokuhanga ha ancora difficoltà a trovare le carte giuste! E in effetti al rientro dal mio primo corso la ricerca della carta era sembrata una cosa impossibile, tanto che dopo un po' mi ero "rassegnata" a comprare l'economico e facilmente reperibile Hosho Pad di cui vi ho già parlato (e che Paul non ama particolarmente diciamo). A detta del maestro è anche arrivata l'ora che inizi a preparare la carta con la colla da me per cui appena troverò il coraggio (oltre all'allume e alla colla animale) proverò, sperando di non imbrattare proprio tutta la casa.

Che altro dire.. eravamo un bel gruppo! abbiamo lavorato tanto e prodotto abbastanza e ci siamo tutti divertiti molto.


A chi fosse curioso di provare questa tecnica consiglio molto un corso con Paul, la durata di 2 giorni è poco impegnativa, ma rimarrete stupiti dalla quantità di informazioni che riuscirete ad immagazzinare in così poco tempo. Edinburgo è una città bellissima da visitare in un week end, quindi cosa aspettate?


Anche lo studio è davvero bello e grande, luminosissimo, un gran bel posto dove lavorare, con una bellissima galleria espositiva al piano superiore da visitare nei momenti di pausa.



Per finire, in parallelo al nostro si teneva un corso di litografia (e francamente ci sto un po' pensando, che mi piacerebbe parecchio provare questa tecnica, ma per un bel po' come ho detto sto a casa!) e non ho proprio resistito a fotografare le pietre in fase di lavorazione, erano bellissime! Vi lascio con qualche immagine e a presto!