27 ottobre 2014

Seconda conferenza internazionale sulla mokuhanga: giorno 2

Makoto Nakayama mostra i riferimenti per stampare a registro il ventaglio

Il secondo giorno di conferenza è stato probabilmente il mio preferito.. sarà che l'eccitazione era al massimo e la stanchezza al minimo, sarà che la giornata è stata incredibilmente densa di cose interessanti, ma sono riuscita a godermelo completamente.



Purtroppo anche questa volta diverse cose si sovrapponevano di orario ed era effettivamente impossibile riuscire a seguire tutto, la mattinata per esempio iniziava con due eventi in contemporanea, la "creazione" di un Hon-Baren da parte del maestro Hideiko Goto e una dimostrazione di stampa secondo lo stile di Kyoto da parte di Makoto Nakayama.

inchiostrando il keyblock

Avevo già avuto la fortuna di vedere il maestro Goto-san all'opera alla prima conferenza quindi ho iniziato con la dimostrazione di stampa.

In particolare di trattava di stampa su una speciale foglia d'oro per la creazione di ventagli e altri oggetti pregiati. Il metodo di stampa è molto differente dalla scuola di Tokyo (che più si avvicina forse al mio), molto più pittorico, caratterizzato da molti e delicati passaggi dello stesso colore per ottenere l'intensità desiderata. Per ottenere il bianco del coniglio in foto ad esempio il maestro ha stampato innumerevoli volte, ogni volta togliendo l'eccesso di colore con della carta assorbente. La dimostrazione è stata particolarmente interessante devo dire in quanto arricchita dalla splendida traduzione di Claire Cuccio, studiosa di stampe e egregia traduttrice, arricchiva i momenti di silenzio con aneddoti storici e particolari sulla tecnica molto preziosi.

Goto-san mostra i diversi effetti si stampa creati con differenti baren

Volevo comunque vedere all'opera anche il maestro Goto-san, soprattutto nella parte finale in cui si avvolge il baren con la foglia di bambù... la prima volta che lo avevo visto lavorare, non avendo mai ancora provato io stessa, non avevo apprezzato in fondo la difficoltà e la maestria con cui confeziona i suoi baren, dunque ho cercato di seguire entrambi i workshop che erano fortunatamente in stanza adiacenti. La dimostrazione di Goto-san si teneva dell'aula universitaria dedicata alla mokuhanga: ariosa, spaziosa, luminosa, ho immaginato con una punta di invidia la fortuna che hanno gli studenti che vogliono praticare la xilografia giapponese qui in università.

mizubake nell'aula mokuhanga...

...e marubake 

Il momento migliore della mia giornata è comunque arrivato quando il maestro Goto ha fatto la dimostrazione di ricopertura utilizzando il mio baren; oltre all'indubbio botta di .. ehm... ho anche scoperto che il mio Murasaki baren (come tutti mi è poi parso di capire) è stato proprio fatto da Goto-san, è che è di "forza" media, non un vero sumi e non un vero beta.

Goto-san e il mio baren

Le dimostrazioni del mattino finivano alle 12 per ricominciare alle 14.30, quindi insieme a Paul abbiamo pensato di dare di nuovo una occhiata alle carte della Trade fair che terminava quel giorno. Ovviamente come era prevedibile (ma a noi non era mica passato neanche per la testa) ci siamo dilungati tantissimo e ci siamo persi tutte le dimostrazioni del pomeriggio. Per l'open portfolio e la dimostrazione a cura delle cartiere Awagami vi consiglio di leggere l'interessante post di Yoonmi Nam su Printeresting.

Paul Furneaux

La giornata non era comunque neanche lontanamente finita, ci siamo dunque recato al closing party dell'esibizione Crossflows, con stampe di Moya Blight, Paul Furneaux e Ralph Kiggel in zona Mitsukoshimae. Lavori bellissimi, ottimo gin&tonic (per dei party che siano degni di questo nome sempre affidarsi agli anglosassoni :)) e infine tornati al 331 Chiyoda per il "Washi dialogue"; una presentazione a cura di Elspeth Lamb su come nasce la carta washi giapponese e come viene fatta con a seguire una presentazione degli artigiani cartai e "spacciatori" presenti alla fiera.

Ralph Kiggell 

Cosa si può volere di più di una giornata così ricca e preziosa?
A prestissimo per il giorno 3!

14 ottobre 2014

Seconda conferenza internazionale sulla mokuhanga: giorno 1

l'imponente manifesto della conferenza

No, non mi sono persa di nuovo, è che gli ultimi giorni sono stati un po' difficili, per motivi per cui non starò a tediarvi, e mi sono trovata a rimandare e rimandare questi post sulla conferenza perché non volevo associare i bei ricordi di Tokyo a un momento francamente un po' triste.. e non volevo neanche scrivere con un umore nero.. ma purtroppo il "momento" rimane quel che è, e tra un po' non è che avrà molto senso parlarvi ancora della conferenza che a conti fatti è terminata esattamente un mese fa.


il librone programma della conferenza principale e il suo fratellino degli eventi satellite


Dunque senza più esitazioni eccomi a scrivere della seconda conferenza internazionale sulla Mokuhanga: il primo giorno ad essere sinceri non c'era previsto molto, giusto la registrazione e il party introduttivo la sera, ma la cosa si è poi rivelata un gran vantaggio e vi spiegherò il perché.

Innanzitutto quest'anno la conferenza, rispetto a quella di Kyoto 3 anni fa, è stata divisa in due, con il "Main" program situato negli spazi dell'università delle arti di Tokyo Geidai e il "Satellite" presso il nuovo complesso artistico 331 Arts Chiyoda. Le due sedi sono entrambe in zona Ueno ma non esattamente vicinissime, e infatti una provvidenziale navetta è stata prevista per collegarle durante i giorni più pieni.


paper fair trade al 331 Arts Chiyoda


Nella sede di Geidai sono stati programmati gli eventi principali, workshop e dimostrazioni oltre a tutte le "letture" proposte da artisti e studiosi, mentre la sede del 331 Arts Chiyoda accoglieva la Trade Fair dove si potevano effettuare acquisti di carte e altri materiali, oltre ad un programma collaterale e una serie di mostre particolarmente interessanti.

Ma andiamo un passo alla volta. L'accreditamento iniziava alle 12 nella sede di Geidai, io e la mia cara amica Linda avevamo deciso di trovarci lì, ci siamo accreditate e abbiamo iniziato a sbirciare nella "sporta delle meraviglie" che ci era appena stata consegnata e che conteneva, oltre ai due libroni che vedete in foto, un bel pacchetto di campioni di carta Awagami, qualche cartina e vari inviti a mostre ed esposizioni in giro per Tokyo; super contente del nostro piccolo tesoro dopo un pranzo veloce abbiamo deciso di dirigerci direttamente verso il 331 Arts per dare un'occhiata alla fiera e soprattutto ai fornitori di carta. 
Due parole veloci sullo spazio del 331 Arts vale la pena spenderle: una ex scuola convertita a spazio espositivo e uffici-studi artistici, io avevo avuto la fortuna di visitarla due anni fa nei primi giorni della residenza a Tokyo (e poi Kawaguchi), perché qui c'è la sede del CfShe e del MiLab e l'ufficio di Keiko-san, mente e  anima della residenza; al tempo la struttura era ancora incompleta se non per qualche ufficio e qualche piccola esposizione e in questo breve periodo è diventata totalmente operativa e soprattutto vitalissima e fulcro di progetti molto belli e vari. 


il modo migliore per far capire la qualità delle diverse carte (oltre che provarle personalmente) è osservare i campioni stampati!! questo e altri espositori si sono rivelati utilissimi!


A questo punto meno male che la prima giornata era appunto scarna di appuntamenti perché dal giorno successivo il tempo materiale per fare acquisti in fiera si sarebbe rivelato quasi nullo mentre la varietà di carte e produttori era veramente interessante e amplia.


lo stand del Japanese Paper Place anche loro con campioni di carta già stampati


Innanzi tutto c'erano alcuni rivenditori internazionali come il Japanese Paper Place, rivenditore anche online di carte washi di tutti i tipi con un bel ventaglio di carte "vintage" o il Paper Connection International, anche questo negozio online con una bella selezione di washi: e poi molto produttori o rivenditori Giapponesi con una scelta davvero di qualità e interessante.  Io volevo comprare qualche campione da provare (al momento mi sto trovando molto bene con la mia Mawata light e ne avevo fatto una bella scorta, ma ho capito con le carte giapponesi fatte a mano meglio non abituarsi ad usarne solo un tipo non si sa mai per quanto e in che quantità saranno disponibili sul mercato) e la scelta che sembrava impossibile si è rivelata facilitata da due fattori: la possibilità di dialogare in inglese e il fatto di poter eventualmente effettuare acquisti dall'Italia. Esclusi a questo punto a malincuore diversi stand sono stata relativamente morigerata ed ho acquistato 3 o 4 tipi diversi di carta che sono ancora impacchettati e in attesa di essere provati. 



Nancy Jacobi del Japanese Paper Place mostra un esempio delle meraviglie che si possono fare con la carta washi


Se la fiera per quando riguarda la carta (che è comunque la cosa più importante nella stampa giapponese e dunque condivido pienamente la scelta dell'organizzazione) era una gioia, la parte restante dedicata a strumenti e colori è stata un po' deludente. Di qualche interesse una dimostrazione a cura della Holbein, famosa marca di colori giapponese che pare abbia inventato un pigmento liquido apposta per la mokuhanga, particolarmente intenso e da usare anche con la carta asciutta, ma al momento introvabile al di fuori del Giappone e dunque relativamente non troppo interessante per me, e poi qualche strumento per intagliare e stampare abbastanza "base".


dimostrazione di stampa con pigmenti liquidi Holbein


Il pomeriggio è semplicemente volato guardando campioni, facendo il calcolo di cosa acquistare e incontrando e reincontrando gente nuova, e ci siamo ritrovati di fretta e sotto un'acquazzone mai visto a tornare a Geidai per il party iniziale, a completamento di una giornata intensa e bellissima. 

Ma la conferenza vera e propria comincerà il giorno dopo con dimostrazioni davvero interessanti quindi vi do appuntamento al prossimo post!

30 settembre 2014

Tokyo 2014: primi giorni

Hama-Rikyu gardens

Iniziavate già a darmi per dispersa e avevate perso ogni speranza sui post Giapponesi? La verità è che dopo due o tre giorni di aggiustamento jet-lag e dopo altri 4-5 da panico foto perse (ho cambiato il telefono e nonostante avessi fatto tutti i back-up immaginabili all'inizio niente, le foto vecchie proprio non volevano comparire) ho iniziato giusto ieri a pensare al blog e a quello che volevo scrivere. 
Non voglio tediarvi con tutto tutto quello che abbiamo fatto nelle due settimane trascorse a Tokyo, quindi ho pensato di fare un post pre-conferenza, uno per ogni giorno della stessa e un post conclusivo; forse così riuscirò anche a mettere a fuoco tutte le cose meravigliose che ho visto e l'esperienza incredibile che la conferenza è stata.

La foto qui sopra rappresenta abbastanza bene una certa parte di Tokyo, quella elegante e aggraziata dello stile classico e antico dei giardini giapponesi, dove ci si può perdere per ore, opposta ai grattacieli moderni e frenetici. Ma anche questa non è che una sfaccettatura di questa città immensa e pazzesca che solo dopo la quinta visita sto iniziando lentamente a conoscere; e se all'inizio quando pensavo al Giappone pensavo senza dubbio a Kyoto,  Tokyo mi sta entrando così tanto nel cuore con le sue contraddizioni e le sue follie che sto imparando ad amarla sempre di più (sarà forse anche per il fatto che ci sono i migliori negozi al mondo di carta, strumenti, legno e tutto quello che vi viene in mente legato alla mokuhanga?). 

Asakusa by night

Comunque dopo una partenza non proprio brillante, tra un collegamento aereo preso letteralmente al volo (ehm.. va beh), i bagagli persi e il disastroso jet-lag e aver passato il sabato a ciondolare abbastanza domenica eravamo pronti per una vacanza con una sola idea in mente: MOKUHANGA! (sì lo so, ho un marito che non è d'oro ma di più non me lo dite che si monta ancora di più la testa :))



Si è cominciato quindi con una mostra "Mokuhan Zomeki: What happened in Japan": una antologia da sogno su come si è evoluta e come è stata percepita negli anni l'evoluzione della stampa Giapponese al di fuori dei soli Ukiyo-e. Questa mostra è stata un incanto, se devo trovare un difetto era che non si potevano fare fotografie e non era stato previsto un catalogo (e, aggiungo ora, neanche un catalogo elettronico!). Soprattutto la sezione moderna e contemporanea vantava delle stampe di una bellezza indescrivibile; ho cercato a lungo anche solo una piccola selezione online di immagini (o anche solo degli artisti) da farvi vedere ma ogni ricerca è stata vana :(
Il resto della giornata è passando girollando per Ueno e dintorni, incantati dal suono delle cicale e dalla vista delle famiglie Giapponesi che puntualmente la domenica si "vestono bene" e vanno a godersi la natura come possono.
La sera abbiamo brindato e cantato al ricongiungimento con le nostre valige e dopo una mega dormita eravamo pronti per la settimana che ci attendeva.


lame in mostra nel negozio di strumenti Shimizu

Lunedì è cominciato portando i miei strumenti ad affilare; la piccola bottega Shimizu in Akihabara è famosa tra quelli che hanno avuto la fortuna di imparare la mokuhanga in Giappone. Un piccolo incanto dove si possono scegliere direttamente le lame da comprare, associarle all'impugnatura preferita e infine decidere quale tipo di affilatura di vuole. Il proprietario del negozio effettua anche un servizio di affilatura degli strumenti ad un prezzo veramente accessibile, e io questa volta li ho portati tutti e ho fatto davvero bene: oltre ad aver affilato i miei scalpelli superbamente ha anche trattato ogni lama con una cera per non farli arrugginire (facendomi tra l'altro capire che forse dovrei trattarli meglio i miei cari coltelli).

la singolare entrata di Woodlike Matsumura, impossibile non notarla

La tappa successiva è stata Woodlike Matsumura, la mecca per "tutto quello che vi serve ma non lo sapevate ancora" per la mokuhanga. Situato alla periferia ovest di Tokyo, non proprio facile da trovare se non vi siete organizzati prima con google map, questo è un negozio che non pare neanche tale, più un magazzino diciamo. Però hanno davvero tutto e di qualità molto alta. Io avevo bisogno di carta, e per evitare di doverla ordinare di nuovo dall'Italia (pagandola quindi più del doppio tra spedizione e sdoganamento) ne ho presa tanta. Per essere sicura di trovare quello che volevo nelle quantità che volevo avevo mandato qualche mese fa una email chiedendo di tenermela da parte; e ho fatto bene perché ho sentito alcuni artisti alla conferenza lamentarsi di non aver trovato quello che volevano. Posso solo consigliarvi una cosa, se mai vi capiterà di voler passare: se mandate una email per chiedere del materiale poi stampatela e portatela con voi; e se all'inizio pare non capiscano quello che volete insistete (gentilmente of course).. solitamente ad accogliere in clienti c'è Matsumura-San in persona che però non parla inglese, mentre il suo collaboratore sì e anche abbastanza bene.
Non ultimo prevedete una mattinata o un pomeriggio a disposizione: dal centro di Tokyo ci vogliono in genere almeno 40 minuti di metro-treno e poi quando si arriva lì ovviamente ci si perde: astenersi i non interessati alla mokuhanga perché è davvero un negozio specializzato e a meno che voi vogliate comprare della carta washi non c'è davvero nulla altro che possa interessarvi.

pigmenti in bella mostra da Woodlike

La sera ci siamo trovati a cena con Paul Furneaux per quella che è stata la prima di molte serate divertentissime passate a chiaccherare e ridere come matti; Paul è stato il mio primo maestro ed è un artista incredibile, ma soprattutto è una persona davvero bella, brillante e simpatica con cui passare il proprio tempo.

Shibuya by night

Il martedì è passato velocemente tra una gita in battello fino ai Hama-Rikyu gardens (quelli della prima foto), una mostra (niente stampe sta volta e la mostra non era proprio degna di essere ricordata ma è stato comunque un'esperienza interessante) guardata con Paul e una cena insieme. 

Arriviamo dunque a mercoledì e all'inizio della conferenza ma per questo dovrete aspettare il prossimo post :)

PS: Sì lo so che la parte iniziale del testo è giustificata mentre la seconda allineata a sinistra.. blogger mi sta facendo perdere stima nei suoi confronti ad ogni nuovo post.. probabilmente devo semplicemente rassegnarmi a scrivere e formattare tutto il testo e poi aggiungere le foto... proverò coi prossimi post.





3 settembre 2014

di nuovo Giappone!


Finalmente domani si parte! Giappone (dovrei forse dire Tokyo visto che questa volta staremo praticamente solo lì) aspettaci, noi siamo più che pronti!

Sono arrivate le vacanze ma soprattutto è arrivata la Seconda Conferenza Internazionale sulla Mokuhanga; della prima di tre anni fa ne avevo parlato qui, qui e qui, e anche questa volta conto di fare mille foto e raccontarvi tutto; però questa volta, causa il bagaglio veramente già extra (soprattutto si prevede al ritorno, con una valigia che mi porto praticamente solo per la carta) niente computer e quindi niente post giorno per giorno. 

Se volete avere comunque qualche "aggiornamento in diretta" potete seguirmi sulla mia pagina facebook dove, wifi in ostello permettendo, conto di postare un miliardo di foto.. e non solo della conferenza perché quella dura 5 giorni e ne ho altri 9, da condividere col marito, di completa e assoluta vacanza.
Evviva!

Vi aspetto quindi qui dopo il 21 settembre (con un po' di pazienza per il fuso orario :)) oppure quando volete sul faccialibro... a presto!


19 agosto 2014

un po' di Apricale

un anno e mezzo di lavoro tutto su una parete (ok manca qualcosa ma mi fa effetto lo stesso)




















Lo so, avevo detto che ci saremmo riscritti e riletti a settembre, ma sono tornata ieri dalla residenza ad Apricale e non potevo non farvi vedere qualche immagine del sogno che sono stati questi 15 giorni.



Il progetto dell'Atelier A è qualcosa di meraviglioso nato dalla fantasia dell'esposiva Roberta (che da quest'anno è affiancata all'indispensabile Gabriele). Una casa, un'atelier, una residenza dove "artisti" di qualsiasi disciplina possono passare del tempo ad ispirarsi a lavorare, ad esporre, a condividere ed imparare, lasciando alla fine qualcosa di loro, un'opera, una immagine, una scultura una performance, persino un concerto (guardate quello che stanno combinando in questi giorni!).

"io e Raffaella" insieme

Io queste due settimane le ho passate insieme alla mia cara amica Raffaella, abbiamo camminato, chiaccherato, mangiato ma soprattutto lavorato tantissimo. E la cosa più straordinaria è che sono tornata con una carica incredibile per iniziare nuovi progetti.
Quindi mentre mancano ancora due settimane e mezzo alle sognate vacanze, ho un bel po' di tempo per mettere a frutto questo entusiasmo e questa energia incredibile.

Vi lascio il progetto finale realizzato in Atelier.. il mio primo libretto tutto intagliato e stampato a mano su carta giapponese. Pensato per l'atelier, per Apricale (ed un po' anche per il piccolo Arturo, splendido bimbo figlio di Roberta).


Lo potrete vedere dal vivo alla mostra - Aperto 3 - che si terrà a dicembre, ovviamente ad Apricale, con tutti gli artisti in residenza di quest'anno; vi terrò aggiornati sulle date esatte e sì, io conto proprio di esserci all'inaugurazione.

E se volete saperne di più dell'Atelier, del loro progetto e delle meravigliose persone che ha dietro non aspettate e andate subito sulla loro pagina facebook!

17 luglio 2014

chi non muore...



























Opening
2 blocchi di legno Shina
stampata con acquarelli e inchiostro sumi su carta Mawata light
9 passaggi di colore
dimensione immagine 29x40 cm
tiratura 15 copie

Ormai è passato talmente tanto tempo dall'ultimo post che quasi non mi ricordavo più come entrare in blogger e scrivere un post... cosa dire... è stata una primavera ricca di lavoro e di cose belle e mi sono ritrovata spesso a voler scrivere ma non avere il tempo, oppure ad averlo ma non sapere bene dove riprendere il filo.. e così i mesi sono passati un po' troppo veloci.

Riprendo in mano la tastiera giusto in tempo per un saluto prima della pausa estiva, per ricordarvi qualche prossimo impegno (e che so magari qualche posto in cui ci si possa anche vedere e salutare per davvero se vi trovate a passare da quelle parti) e darvi appuntamento a settembre e alla seconda conferenza sulla Mokuhanga a Tokyo; io molto fortunatamente ci sarò e cercherò di raccontarvi tutto tutto come la prima volta, sto già facendo il conto alla rovescia.

Intanto qualche mini appuntamento estivo:

"Finestre sul cielo" : fino a fine mese le mie stampe sono in vacanza a Cherasco da Evvivanoè, la mia seconda personale in una delle mie gallerie preferite in assoluto curata dalla bravissima Sara.
"Japanned!": dal 2 agosto a 2 settembre per tutta la durata del Fringe Festival, se siete così fortunati da trovarvi a Edinburgo, presso la Galleria Ten troverete anche 3 mie stampe per una collettiva da urlo (tra i tantissimi bravi artisti ci saranno anche Paul Furneaux, Linda Beeman e Yoonmi Nam!)
"Aperto a Apricale": dal 4 al 17 agosto sarò ad Apricale in residenza per la seconda volta in coppia con la mia amica illustratrice Raffaella Ciacci, se vi trovate in Liguria e volete passare a trovarci, curiosare i nostri lavori e come li facciamo, vi aspettiamo a braccia e porte aperte.

Per ora vi saluto e vi auguro una estate meravigliosa e piena di cieli stellati!

PS sono tornata al vecchio layout.. quello nuovo a prima vista mi piaceva di più ma poi il blog in genere mi sembrava di più difficile consultazione.. o sono solo io che faccio fatica ad abituarmi alle cose nuove? Voi che dite?

30 gennaio 2014

Polvere di stelle




























Gold Dust
2 blocchi di legno Shina
stampata con acquerelli e inchiostro sumi su carta Mawata light
7 passaggi di colore
tiratura 30 copie


Sono ancora in tempo per gli auguri di buon anno? Visto che siamo ancora a gennaio decido da sola di sì, e quindi intanto un buon anno a tutti.

E poi cominciamo dalla fine: ho lavorato un sacco nell'ultimo mese, ho realizzato 5 nuove stampe (e per me è decisamente un record) per una nuova mostra inaugurata ieri presso la galleria Internocortile a Torino, e questo cielo stellato non è proprio l'ultima stampa realizzata ma quasi.. però è anche quella che mi piace di più di questa ultima serie e quindi cominciamo da questa per inaugurare l'anno nuovo.

Era da tanto che avevo in mente questo cielo da stampare, ma non ero sicura di riuscire a realizzarlo come volevo, con le sfumature e senza perdere le stelle per via del registro (ci sono voluti 5 passaggi solo sullo sfondo per raggiungere il blu intenso e coprente che vedete), ma alla fine mi sono decisa a tentare. E ci sono riuscita. E' stata una soddisfazione ed una "piccola grande" felicità, se si può usare questo termine.

Ed esattamente al contrario di tutti gli altri alberi che avevo realizzato fino ad ora, solo dopo lo sfondo c'è stata la ricerca del soggetto giusto.
Questo ramo era stato immortalato da un amico bravissimo fotografo, che me l'ha gentilmente donato (e io gli ho felicemente regalato il primo "esemplare") e mi sembrava perfetto.
Questa stampa mi piace tanto. E ieri sera è piaciuta a molte persone. E dunque potete capire che sono contenta e soddisfatta, quindi appunto, cominciamo l'anno da lei.

Ancora due righe sulla tecnica di stampa; per ottenere questo sfondo mi sono intanto fatta aiutare dalla scelta del blocco di legno (non ho la foto da postarvi al momento, i blocchi sono in vacanza da Internocortile ma ne parlerò di nuovo per un'altro cielo stellato e ve lo farò vedere allora), con moltissime venature molto particolari che hanno aiutato nel creare un effetto volutamente a "macchia" che mi serviva per dare profondità al cielo; mentre per la sfumatura più chiara centrale, dopo aver inchiostrato tutto il blocco di blu scuro, asportavo con uno straccetto nel centro la maggior parte del colore (cosa completamente non ortodossa ma va beh), aggiungevo del colore più chiaro e lo sfumavo verso l'esterno con un pennello pulito. Per 5 volte di fila in ogni stampa. Ho usato tantissima colla in ogni passaggio, volevo cercare di mantenere almeno un po' di trasparenza, e anche per questo dopo aver stampato lo sfondo ho fatto asciugare i fogli e li ho fatti riposare un giorno prima di inumidirli nuovamente e stampare il secondo blocco con l'albero. 
Per stampare l'albero sono stati sufficienti 2 passaggi, e dal momento che questo era quello che stavo ascoltando mentre finivo di stamparla, il titolo si è scelto da solo... ma se non ci fesse Tori Amos che titoli darei alle mie stampe mi chiedo?!


Aggiornamento: a proposito della mostra da Internocortile, ecco un articolo molto bello uscito su MarieClaire, grazie alla giornalista Laura Goria e alla sua bellissima intervista!