24 settembre 2012

from my valley - north


From my valley - North
dimensioni dell'immagine: 20x25 cm
dimensioni della carta: 26,5x33 cm
6 blocchi di legno shina
14 passaggi di colore ad Acquerello e inchiostro sumi su carta Agawami Kanoko

Questa è la prima delle due stampe che ho fatto per la mostra che si terrà a Tokyo, inspirata al paesaggio delle mie montagne e della valle in cui abito. Mi piaceva l'idea di portare in dono qualcosa di mio, ma anche del luogo da cui provengo, in cui vivo e che amo.. e del resto dal momento che passerò il prossimo mese ai piedi di una altro monte, il Fuji (e che il progetto a cui lavorerò in Giappone molto probabilmente lo avrà proprio come soggetto) il parallelismo mi sembrava perfetto.

I più questa è la montagna più amata da mio marito per cui, per una volta, una stampa davvero dedicata a lui, visto anche che non avrebbe davvero potuto essermi più di supporto in questa "avventura".

19 settembre 2012

un'altra scoperta dell'acqua calda

quasi finita.. mancano solo 2 passaggi di nero!

Innanzi tutto scusate l'assenza dal blog, ma (guarda un po') al momento sono piuttosto presa con l'organizzazione di tutto quello che gira intorno alla residency di ottobre dai documenti finali alle valige (mancano meno di 3 settimane alla partenza ormai!).

Questo post è però collegato alla residency solo perché le stampe di cui si parla sono quelle che ho fatto apposta per la mostra esibizione-presentazione che si terrà a Tokyo.

La cosa è abbastanza divertente (almeno per me) perché di queste scoperte da "certo che pensarci prima no eh?" ne faccio non dico una al giorno, ma comunque troppo di frequente e ciò nonostante ogni volta ci rimango di stucco.

Comunque questa volta si tratta del processo di stampa e in particolare della stampa dei keyblock; allora intanto bisogna specificare che nella stampa tradizionale giapponese, il keyblock (che poi sarebbe il blocco con il "contorno" dei disegni, quindi in genere di colore nero o comunque scuro) è la cosa che si stampa per prima, e poi di seguito i blocchi colorati. Invece io da quando ho cominciato (sarà anche che nei corsi fatti non si è mai provato a stampare con i keyblock veri e propri) faccio l'opposto; e un po' perché sono reduce dalla calcografia a colori dove la lastra del nero si stampa per ultima per non sporcare gli altri colori, un po' perché spesso nelle mie stampe ci sono delle campiture di nero abbastanza vaste e stampando con i colori a tempera, passando il nero per primo spesso questo viene "sporcato" con bordi più chiari... fatto sta che mi sono abituata così ... con il risultato di dover a volte buttare via una stampa praticamente finita perché dopo l'ultimo passaggio risultava sporcata da una o più macchie scure...

particolare di stampa scartata perché "sporca"
Quindi tutto è cominciato quando mi sono messa a stampare questo fanciullo qui sopra, in 3 stampe perfettamente precise e pulite dopo ben 13 passaggi, fino ad arrivare all'ultimo blocco (quello del nero appunto) e qui delle tre ne è rimasta solo una decente, le altre inesorabilmente sporche. Non vi dico la rabbia dopo aver passato tutta la giornata a stampare e dopo 13 impressioni di colore rovinare tutto con la 14esima!

La storia ha comunque un lieto fine, perché finita questa stampa ho iniziato a lavorare alla seconda, al femminile (ovviamente, ma ormai lo sapete già che io vado sempre in coppia) e prima di iniziare a stampare ho avuto un'illuminazione. Sì perché l'esperienza precedente mi aveva insegnato che dopo 13 passaggi la carta inizia ad essere "stanca" per cui anche se il keyblock è intagliato bene e l'inchiostrazione perfetta è comunque facile che questa ceda ancora un po' quando si appoggia sul blocco inchiostrato e si da' pressione, creando appunto delle zone sporche nonostante si sia fatta  attenzione.

prime prove colori poi scartate
In più è intervenuta un po' di fortuna perché originariamente i capelli e le maglie dei fanciulli avrebbero dovuto essere "a colori" quindi nei keyblock ne avevo lasciato solo i contorni;  poi però facendo le prove c'era qualcosa che non mi convinceva e ho così deciso di farli tutti neri. Intanto si è rivelato incredibilmente più facile stampare il keyblock con linee fini e i blocchi per la campitura nera in due momenti diversi e in più la scusa di cui parlavo prima, di dover stampare il nero alla fine per non "opacizzarlo", non era più valida! Ciò nonostante ho dovuto buttare via due stampe per decidermi, quando ho iniziato a stampare la mia "lei", di provare a stampare il keyblock per primo: risultato? con la carta ancora perfettamente tesa il nero è venuto pulitissimo e nitido senza lasciare nessuno sporco (per di più con il foglio bianco si vede molto bene se ci sono dei punti con meno pressione ancora prima di sollevare il foglio dal blocco).


Quindi che dire, un'altra piccola cosa imparata  : ) e nei prossimi post le stampe finite!

7 settembre 2012

un po' di MI LAB

immagine presa da qui
Con la comunicazione ufficiale uscita ieri sul sito Mi Lab mi sembra ormai ora di parlarvi un po' di questa avventura che sta per iniziare.. partendo proprio da come è cominciato tutto..

In verità bisogna andare indietro di un anno, poco dopo la mia scoperta (e innamoramento) della mokuhanga, e alla conferenza tenutasi a Kyoto. Lì scoprii che la conferenza era strettamente legata (un po' perché organizzata dalle stesse persone, un po' perché gran parte degli ospiti e relatori vi avevano partecipato) al Nagasawa Art Park, associazione che dal 1997 si occupava di organizzare workshop per artisti di tutto il mondo per promuovere la mokuhanga. 

Eccitatissima all'idea di partecipare, scoprii anche a malincuore che da un anno l'attività dei workshop si era fermata perché era venuta a mancare la sede dove praticarli e dove ospitare gli allievi. 
A gennaio 2012 però l'associazione è rinata, con nuova sede, alle pendici del monte Fuji sulle sponde del lago Kawaguchi, e nuovo nome cioè MI LAB (Mokuhanga Innovation Laboratory) e come sapete da qui sono partiti subito alla grande programmando per giugno 2012 un corso per principianti a pagamento.
Ora principiante o meno io avrei davvero voluto partecipare, ma le date del corso coincidevano con altri impegni già presi a cui non potevo rinunciare, quindi ho inviato un'email per avere informazioni su progetti futuri, e poi con gioia ho scoperto c'era in programma nell'anno anche un corso "intermedio".

immagine dal sito Mi Lab
Ho iniziato a bombardare i poverini di email e richieste fino al giorno, ai primi di giugno in cui ricevo un'email che mi comunica che "quest'anno il corso a pagamento intermedio non si terrà, ma saresti mica interessata a partecipare alla residenza artistica a nostre spese di ottobre?"
Ma che domande certo che sarei interessata, ma oltre a dover presentare una bella quantità di documentazioni varie, c'era tra i requisiti il piccolissimo particolare di aver praticato la mokuhanga per almeno 3 anni. Ho mandato subito un'email poco speranzosa chiedendo se avrei potuto inviare la mia domanda ugualmente, anche se era solo da un anno che praticavo, e la serafica risposta è stata "provi e poi vediamo!" : )

Al che ovviamente ho provato; ho iniziato a martellare marito per consulenze e amiche-galleriste per lettere di raccomandazioni (grazie Sara senza di te e le tue parole tutto questo non sarebbe stato possibile!) e dopo 2 settimane, ho mandato il tutto, cioè tre opere, un curriculum, una lettera "motivazionale", una scheda prestampata e compilata e appunto una lettera di raccomandazione (tutto ovviamente in inglese dal momento che il mio giapponese è ancora diciamo in fase di lavorazione : )).

Dopo esattamente 12 giorni ho ricevuto un'email che mi diceva che ero stata selezionata!
Beh potete immaginare che da quel fatidico 22 luglio della comunicazione raramente ho pensato ad altro. Anche perché le cose da preparare sono tantissime e anche se provassi a concentrarmi su altro ci penserebbero gli organizzatori e rimettermi sulla retta via. Per cui tra cose più terra terra come biglietto aereo, assicurazione sanitaria, certificati di salute, e altre più "alte" come una mostra a Tokyo dedicata solo a noi, delle stampe da preparare per la mostra, il progetto a cui lavorare una volta lì, io al momento, fino alla partenza sono focalizzata tutta qui.

immagine presa da qui
Ah tra l'altro il "noi" è composto da 6 persone di nazionalità varia, io, un'americana, una tedesca, una koreana, un polacco e uno scozzese (sembra l'inizio di una barzelletta, ma è proprio così) e giusto per aumentare la tensione che è già altina, lo scozzese è niente popò di meno che il mio primo maestro di mokuhanga lui medesimo, Paul Furneaux.

La residency durerà dal 6 ottobre al 12 novembre, 35 giorni di intenso, meraviglioso lavoro... man mano che passano i giorni sono sempre più felice e ansiosa al tempo stesso. E dal momento che ci è già stato comunicato che avemmo connessione internet, è mia intenzione aggiornarvi costantemente su quello che faremo!

Ora vi lascio con un filmato, fatto dall'artista Larry Pinto che ha partecipato a giugno al corso base, che mostra brevemente la sede del corso dove ci sarà lo studio (e forse anche la residenza notturna ma quello non è sicuro) e a presto con aggiornamenti magari meno noiosi : )