24 febbraio 2012

della prima volta che mi sono imbattuta nella mokuhanga



Sarò sincera.. tutta questa cosa della xilografia giapponese è cominciata un po' per caso.. ovvero lo scorso anno ritrovatami a gennaio senza lavoro e dopo un periodo artisticamente poco felice in cui avevo tralasciato incisione e illustrazione, dopo due mesi di vegetazione vera e propria, ho pensato che  visto che mentre lavoravo mi ero sempre lamentata di non avere la libertà di fare corsi quando volevo (che le ferie in Italia solo ad agosto mi raccomando) perchè dunque non prendere la palla al balzo e fare qualcosa... poi mi tentava molto anche l'idea di provare dei corsi all'estero; la mia amica Francesca mi aveva lasciato degli indirizzi di studi/laboratori tra Londra e Edinburgo e curiosando tra i vari siti internet ero rimasta colpita dalla Edinburgh Printmakers e quasi subito mi ero convinta che il corso volevo proprio farlo lì (anche perchè Edinburgo era un po' che non ci andavo : ))

Subito avevo pensato all'incisione tradizionale; in verità nel Regno Unito soprattutto, ma in generale all'estero sta andando molto di "moda" fare l'incisione calcografica, ma senza acidi e solventi e la cosa mi incuriosiva, però a pensarci bene di acquaforte etc. ne sapevo abbastanza e avevo sempre i miei maestri Kurt e Vinicio come riferimento e in effetti non sembrava proprio una furbata andare fino in Scozia per una cosa che potevo fare dietro casa, ma ecco nella stessa pagina del sito due righe più sotto la presentazione del corso che stavo leggendo io, si parlava di questo "japanese water-based woodblock printing" che poi sarebbe tradotto semplicemente: "xilografia giapponese a base d' acqua".
Ed in poche righe la presentazione diceva pressappoco questo:

"Questi workshop offrono una rara visione di uno dei più antichi e sottili processi di stampa. Il riconosciuto artista Paul Furneaux, che ha studiato in Giappone ed è molto conosciuto per le sue immagini evocative e sontuose armonie di colori, spiegherà questa affascinante tecnica attraverso dimostrazioni di stampa e tecniche di incisione. A seguire ci sarà ampia opportunità di esplorare il medium, intagliando i blocchi e stampandoli in strati di colore (non è necessaria nessuna esperienza)"

Ora io in verità ho sempre un po' adorato tutto quello che profuma di Giappone, dalla cucina agli origami passando per Murakami e Miyazaki per intenderci, e il corso mi ha subito tentata .. e mi sono iscritta.. e ancora prima di capire cosa fosse esattamente questa tecnica e che si chiamasse Mokuhanga (e che fosse la tecnica con cui si facevano gli ukiyo-e) da brava ignorante ho fatto che cercare in rete qualche informazione per capirne qualcosa di più, e quello che ho trovato mi è bastato per farmi venire una voglia pazzesca di cominciare.

Questi filmati (trovati assolutamente per caso) riprendono la tecnica di stampa dell'artista Nana Shiomi, che manco a dirlo fa cose meravigliose, sono du,e o meglio uno diviso in due parti, e ve li lascio, che non sia mai che possano fare lo stesso effetto anche a voi (tra l'altro nel primo filmato ci sono dei tip molto utili, da "come si fa la sfumatura bokashi" a trucchi per posare il foglio di carta quando è particolarmente ingombrante, mentre la seconda parte utilizza una tecnica mista xilo-calcografica molto simile a quella adoperata da Hiroki Makino e di cui avevo parlato qui).
Buona visione!


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