21 settembre 2011

London calling - second part




E dopo la visita all'esposizione perché negarsi una visita proprio allo studio dove tutto questo è nato?
Era da un bel po' in effetti, da prima di fare il corso all'opificio e conoscere Wuon Gean che volevo visitare l'East London Printmakers, ma un po' la posizione un po' il timore (sì ok ci vado e poi che faccio?) fatto sta che avevo sempre rimandato. Ma questa volta la scusa era di rincontrare Wuon Gean per cui ci siamo date appuntamento direttamente lì. A parte il fatto che alla fin fine lo studio si raggiunge benissimo con il bus senza neanche bisogno di prendere la metropolitana, è stato davvero carino. Wuon Gean è sempre dolcissima e incredibilmente disponibile, ci ha fatto fare un bel giro dello studio, che manco a dirlo è FANTASTICO, spazioso, luminoso e attrezzatissimo per qualsiasi tecnica di stampa che si voglia provare, dai due torchi calcografici immensi (alti altissimi, più di me e mio marito!) e le attrezzature per serigrafia più grandi che abbia mai visto. Ovviamente il mio sogno adesso sarebbe fare una residency lì, ma al momento mi sembra ancora irrealizzabile, devo lavorare ancora un bel po' prima che mi prendano in considerazione mi sa : )
Nonostante fosse impegnatissima Wuon Gean ci ha accompagnato in una bellissima passeggiata dal parco dietro lo studio, i London's Fields fino a Brick Lane, che in verità non avevo mai visitato forse un po' spaventata dall'affollatissimo mercato, anche se senza mercato la via è carinissima e piena di deliziosi negozietti.

Sempre su consiglio di Wuon Gean, visto che dovevamo recarci al British per incontrare un amico, già ci pregustavamo una interessantissima mostra di stampe degli aborigeni australiani, ma con la nostra tipica fortuna l'esposizione era appena terminata il giorno prima : (
Peccato perché dalle sola foto che ero riuscita a vedere su un catalogo sembrava davvero carina.


Comunque ci siamo consolati con una visita al museo e alle sue stampe di Utamaro e Hiroshige che sono sempre bellissime. Come si fa a non rimanere incantati davanti a questo pannello!


Visto che però non mi sentivo abbastanza consolata ci siamo anche regalati un pranzo a base di okonomiyaki nel ristorante Abeno proprio di fronte al museo, anche se l'okonomiyaki (a metà tra un pancake e una frittatona a base di cavolo e altri ingredienti a scelta) non è tra  i miei cibi giapponesi preferiti qui lo fanno proprio buono, come quello mangiato in Giappone, per non parlare poi dei gyoza buonissimi con la sfoglia fatta a mano.


Non poteva ovviamente mancare una visita all' Intaglio Printmakers in assoluto il negozio più fornito che io abbia mai visto in fatto di incisioni e stampe. L'entrata rimane un po' nascosta, ma non esitate scendete le scale sulla destra e vi troverete nel paradiso nei maniaci incisori. Odore di inchiostro, scaffali di carta e strumenti di ogni tipo, io di solito non riesco a uscire prima di una buona mezz'ora (ma anche di più?). Questa volta comunque sono stata molto brava e ho comprato solo quello che mi serviva senza sgarrare:


Un Hosho Pad, il blocco di carta come definito da Wuon Gean "cheap and cheerful" definizione che gli sta bene assai, un aisuki con lama molto sottile, della colla nori, il famoso inchiostro Sumi, una piccola slipstone triangolare per togliere le impurità dall'interno delle lame a V dopo l'affilatura, e soprattutto un po' blocchi di legno, del resto come resistere dalla tentazione di passare la security dell'aeroporto con la tua bella borsa piena di legno facendoti mille pensieri su come spiegare che i blocchi a te servono per inciderli? La gente normale torna da Londra con uno shopping di tipo leggermente diverso ma tant'è.

Se per andare da Intaglio per caso decidete di farvi una passaggiata sul Thames Path perchè non fare una puntatina alla piccola e graziosa Southbank Printmakers gallery? Sembra più un negozio che una vera e propria galleria e del resto lo scopo è proprio quello di vendere eh, però un salto vale la pena, ci sono molte cose interessanti. Tra le mie preferite assolutamente Jazmin Velasco con le sue linocut, in particolare le Regent's series mi sono piaciute un sacco (ma non disdegno i giardini zen della serie giapponese).


Termino consigliando una rivista che era da un po' che adocchiavo nelle mie visite da Intaglio e che finalmente mi sono decisa a comprare.


Al suo interno un sacco di cose interessanti per un po' tutte le tecniche incisorie, dall'acquaforte alla xilografia passando per serigrafia e linocut. Qui per esempio parlano di Paul (che rivredò molto presto  : ))


Purtroppo la rivista è in inglese, ma se masticate le lingua la potete acquistare qui, io penso proprio che proverò ad abbonarmi per un anno.

Ecco, con questo è davvero tutto, dal prossimo post si ricomincia con i miei lavori, sperando nel frattempo di riuscire a produrre qualcosa di accettabile!
: )

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