14 ottobre 2011

esercizi di stile


Una delle numerose volte che nella mia vita ho provato a usare gli acquerelli, vista la mia totale inettitudine, qualcuno mi suggerì di copiare degli acquerelli già fatti di artisti che mi piacevano. La cosa si rivelò molto utile, in effetti copiare qualcosa di già risolto concentrandosi esclusivamente sulla tecnica è decisamente più facile, e anche se l'acquerello continua a rimanere una tecnica per me assolutamente ostica ed è stata definitivamente accantonata (anche se ogni tanto ritiro fuori dal cassetto la mia scatolina di pastigliette e la guardo con rimpianto) mi è rimasta questa idea degli "esercizi di stile" per imparare e fare pratica.

Detto questo, questa stampa vuole anche essere un omaggio a Hokusai, perché ancora prima di sapere cosa fosse esattamente la mokuhanga, e quanto fosse difficile e complicato tutto il processo (anche se arrivando la cosa dal Giappone avrei anche potuto intuirlo, visto che lì le cose semplici non sono molto comuni : )) ero già perdutamente innamorata di lui. Complice la famosa "trita e ritrita" onda ma soprattutto una bellissima mostra sugli Ukiyo-e tenutasi a Palazzo Reale a Milano nel 2004. In realtà forse ora apprezzo ancora di più Hiroshige, ma si sa che per il primo amore rimane sempre un affetto particolare, e la meravigliosa semplicità di questa stampa poi mi ha subito conquistata... da qui la scelta è stata ovvia. Anche perché non ero proprio in grado di cominciare da cose più complicate e anche questa come dicevo nello scorso post, mi ha fatto un po' sudare.


Dopo la prima prova ho realizzato che le linee del keyblock erano decisamente troppo spesse per cui ho dovuto rifinire tutto.
Per la stampa del Keyblock ho poi deciso di utilizzare invece dell'inchiostro sumi acquistato recentemente, una qualità diversa, da calligrafia, che avevo acquistato nel mio primo viaggio in Giappone. Come potete vedere il nero è molto più delicato e meno coprente e mi sembrava molto più adatto a questa stampa.

inchiostro sumi per calligrafia dopo essere stato "macinato" e sciolto con poca acqua


confronto tra sumi per calligrafia e sumi economico per mokuhanga

Sono abbastanza soddisfatta del risultato, e anche se essendo appunto un esercizio non sarà mai una cosa completamente mia, mi sono molto divertita. Eliminando tutto il processo creativo e sforzandomi solo di rifare qualcosa di già esistente mi sono concentrata esclusivamente sul "fare", ed è stato molto interessante. Essendo ancora abbastanza acerba con la mokuhanga ho trovato estremamente utile invece di sperimentare cose nuove che avevo nella testa avere già il risultato davanti e sforzarmi di farlo il più possibile somigliante. Non so se la cosa ha molto sento detta così, ma insomma è un esperimento che mi è piaciuto e che potrei sempre rifare : )

Vi lascio con qualche foto delle varie fasi di stampa (queste sono della seconda prova colore poi ho fatto ancora delle piccolissime modifiche):





Chi fosse curioso di vedere l'originale lo può trovare qui, tra le altre "Lezioni di disegno attraverso la scomposizione geometrica", un opera meravigliosa consultabile online.

Nessun commento:

Posta un commento